BlackVeil Studios
First Red Dead Redemption Roleplay Experience
BlackVeil Studios
Anno del Signore 1883.
La frontiera americana è un luogo di contrasti estremi: terre fertili e città fiorenti, accanto a praterie aride e boschi inesplorati. Oltre il confine, la guerra ha lasciato solo fumo, rovine e famiglie spezzate. Villaggi interi sono stati bruciati, campi abbandonati, e la gente ha dovuto scegliere tra morire o fuggire. Così, lunghe carovane di profughi, stanche e affamate, si dirigono verso Saint Denis, l'ultima città in cui la legge riesce ancora a esercitare un minimo di controllo. La città brulica di vita, di opportunità e di pericolo, un luogo in cui la speranza e la disperazione si intrecciano costantemente.
Le strade di Saint Denis sono affollate e polverose. Mercanti caricano e scaricano merci nei porti fumosi, cantieri navali battono martelli sul ferro ardente, carrozze e cavalli si incrociano con passo frettoloso tra vicoli stretti e piazze animate. Per chi arriva da terre devastate dalla guerra, la città rappresenta una possibilità: lavoro nei cantieri, nei mercati, con le compagnie ferroviarie, persino come facchino o guardia privata. Ma il prezzo della sopravvivenza è alto. La disuguaglianza tra ricchi e poveri è evidente, e i vicoli dei quartieri più oscuri sono teatro di tensioni continue: truffe, inganni e violenze possono trasformare un semplice passo in un pericolo mortale. Non è raro che qualcuno sparisca tra i vicoli, senza lasciare traccia, inghiottito da una città che non perdona chi è troppo ingenuo.
Fuori dal Lemoyne, il mondo diventa più crudele e imprevedibile. Le città abbandonate — Valentine, Strawberry e Blackwater — sono silenziose e inquietanti, ombre di ciò che furono. Qui restano solo i più ostinati, uomini e donne che hanno scelto di non abbandonare le loro terre. Vivevano tra edifici cadenti, strade polverose e locande chiuse, lottando per sopravvivere senza botteghe né servizi. Ma anche questi luoghi desolati custodiscono opportunità per chi sa rischiare: vecchie case da saccheggiare, depositi nascosti e reliquie dimenticate. Ogni passo, però, è un rischio. Bande, predoni e animali selvaggi pattugliano ogni angolo. La frontiera insegna presto: chi si sposta senza attenzione, scompare.
Ad Annesburg, le miniere attirano uomini coraggiosi e disperati. I tunnel bui e polverosi custodiscono materiali preziosi e minerali rari, tesori nascosti sotto metri di roccia. Ma per ogni pepita c'è un prezzo: crolli improvvisi, esplosioni e imboscate da parte di bande armate. I minatori devono scendere in profondità, affrontando la fatica, la polvere e la paura costante di non tornare mai più in superficie. Allo stesso tempo, i treni carichi di merci e denaro diventano prede ambite. Rapine spettacolari avvengono regolarmente, con esplosioni che scuotono le rotaie e assalti violenti che lasciano dietro di sé sangue e fumo. Persino l'esercito chiede costantemente rinforzi: armi, rifornimenti, cavalli e uomini per sostenere le truppe impegnate lungo i confini. Ma le carovane che si spingono oltre le linee sicure raramente arrivano intatte. Ogni passo può essere l'ultimo.
I fiumi della frontiera custodiscono leggende e segreti. Cercatori d'oro raccontano di pepite nascoste tra le rapide, di tesori sepolti lungo le rive deserte, di luoghi che solo il coraggio di pochi può raggiungere. Gli uomini affrontano la fame, la sete, il freddo e le correnti impetuose, ma la possibilità di scoprire un tesoro vale ogni rischio. Eppure, anche qui, le imboscate sono frequenti: predoni osservano le rive, pronti a colpire chiunque osi troppo vicino. La frontiera insegna che ogni premio ha il suo prezzo.
I Ranger pattugliano i territori più pericolosi. Non sono semplici uomini armati: sono un corpo riconosciuto dalla legge, addestrato a operare dove gli sceriffi non possono arrivare. Percorrono sentieri remoti, sorvegliano carovane e villaggi isolati, inseguono bande di fuorilegge e proteggono coloni e mercanti. Ma anche loro conoscono i limiti della legge: fuori dal Lemoyne, ogni passo è un rischio. Imboscate, predoni, e persino la natura stessa possono essere nemici mortali.
Nei territori remoti, le tribù Nativo-Americane osservano con occhi attenti. Restie a stabilire rapporti amichevoli, difendono le loro terre con ferocia. Chiunque osi invadere o attraversare i loro territori senza rispetto rischia imboscate, scontri e sparizioni. La frontiera, qui, è una lezione di rispetto e timore: la sopravvivenza dipende da cautela e conoscenza.
E poi c'è la notte. La notte cala rapidamente sulla frontiera, portando con sé un silenzio inquietante. I boschi, le colline e i fiumi si trasformano in luoghi oscuri e minacciosi. Il vento porta sussurri indistinti, rumori di cavalli lontani, spari improvvisi e voci che sembrano nascere dal nulla. La leggenda vuole che in alcune zone lontane, di cui pochi osano parlare, figure oscure facciano sparire chi si spinge troppo oltre. Nessuno sa chi siano, né cosa vogliano, e forse è meglio non scoprirlo.
La frontiera del 1883 è un mondo spezzato. Opportunità e pericolo camminano fianco a fianco. Ogni scelta — attraversare un fiume, scavare una miniera, accettare un incarico con mercanti o con l'esercito, muoversi di notte — può cambiare il destino di chi osa avventurarsi.
Chiunque tu sia — un colono in cerca di lavoro, un minatore affamato di fortuna, un fuorilegge che sogna gloria, un Ranger deciso a servire la legge o un esploratore attratto dai misteri della frontiera — sappi questo: qui, la terra non fa sconti. Ogni passo, ogni respiro, ogni decisione scrive la tua storia. Ogni notte è un bivio. Ogni alba un giudizio.
Benvenuto nel 1883. Un mondo dove la speranza convive con la paura, dove il coraggio e l'astuzia determinano chi sopravvive, e dove il rischio è l'unica certezza. Qui, ogni uomo, donna o ragazzo può trovare fortuna… o scomparire per sempre tra i boschi, le miniere e le ombre della frontiera.